In gioielleria, e in particolare nella produzione di anelli preziosi, vengono utilizzate quasi esclusivamente gemme tagliate al fine di esaltarne la bellezza, la brillantezza e il colore.
Il taglio inoltre, oltre ad esaltare la qualità della pietra, è necessario al fine di darle una determinata forma e di renderla adatta all’incastonatura. Il taglio e la politura della gemma comportano una considerevole perdita di peso rispetto alla pietra grezza; di conseguenza, in base alla forma della gemma viene usato il tipo di taglio in grado di sfruttarne al meglio le caratteristiche, la brillantezza, e che sia in grado di garantire la perdita del minor peso possibile.
Sostanzialmente esistono quattro famiglie di tagli: “a brillante” (taglio a brillante rotondo e i tagli da esso derivati: ovale, a goccia, a navette, a cuore); “a gradino”, vale a dire formati da file di faccette con disposizione a scalinata, adatti a pietre dai contorni quadrati o rettangolari (i più noti sono il taglio a smeraldo, il taglio a baguette, il taglio carré); tagli “misti”, tutti relativamente recenti, che uniscono alcune caratteristiche comuni alle due precedenti categorie (il più conosciuto è il taglio princess); tagli “a rosa”.
Il taglio a Brillante o Rotondo è il più diffuso, tanto che molti utilizzano impropriamente il termine “brillante” anziché “diamante taglio a brillante”.
Presenta 57 faccette: 33 nella parte superiore (tavola più corona), 24 nel padiglione e una cosiddetta 58esima faccetta ovvero la piccola “tavola inferiore” o apice, posizionata all’estremità del padiglione e che costituisce il punto d’incontro di tutte le altre faccette.
Sebbene può essere utilizzato per qualsiasi gemma, il taglio a brillante fu espressamente studiato per il diamante verso la fine del 1600 dal tagliatore veneziano Vincenzo Peruzzi.
Nel 1919 Marcel Tolkowski ufficializzò una serie di formule matematiche (basate su studi di ottica), che stabilivano esattamente angoli e proporzioni delle faccette in grado di esaltare al massimo la brillantezza e il fuoco della gemma (il “taglio a brillante ideale”). Va specificato, per inciso, che il fuoco è un effetto ottico tipico del diamante sfaccettato e consiste nella varietà, lucentezza e intensità dei colori dell’iride che si producono e risultano visibili a occhio nudo quando il diamante riflette la luce.
È importante sapere che il taglio a brillante comporta una notevole perdita di peso della pietra (fino al 60-63%), a tutto vantaggio, però, della sua bellezza, e può essere applicato a forme diverse da quella rotonda (infatti, il taglio a brillante è, più propriamente, una famiglia di tagli che comprende anche i tagli ovale, a goccia, a navette e a cuore, derivati dal taglio rotondo standard).
Non ti resta altro che scegliere il tuo taglio preferito e acquistare l’anello dei tuoi sogni!